Schlagwort-Archive: Sezione Ticino

20.06.2021 – SMVC TI, Breggia Museo del Cemento

Il cemento: legante degli interessi associativi

Finalmente la prima uscita 2021 ha avuto luogo il 20 giugno nel bellissimo contesto delle
Gole della Breggia, precisamente nella ex fabbrica di Cemento Saceba, le cui strutture
sono state ripulite e messe in sicurezza alcuni anni orsono dalla proprietaria Holcim AG, che ha poi ceduto il museo al Cantone. Un bell’esempio di archeologia industriale ticinese.
Dopo un percorso stradale di ca. 1 ora sulle rive del Ceresio, i partecipanti hanno potuto visitare le gallerie di estrazione del biancone – la materia prima minerale – e le strutture annesse, tra cui la torre dei forni in cui si è tenuto il pranzo etnico e l’assemblea ordinaria. Un’atmosfera di allegria e unità tra i membri e gli accompagnatori, alcuni dei quali hanno scelto di aderire all’associazione, ha caratterizzato la giornata contrassegnata da un sole a tratti velato. Giornata finita appena in tempo, prima di un violento temporale che verso le 17.00 si è abbattuto sulla regione.

Reportage : PDF
Immagini: Link

 

 

 

03.2021 – SMVC TI, MERCEDES-BENZ 170 S 1951

DINO CASARI attivissimo pensionato bellinzonese, ha vissuto tanti anni a Zurigo ed è socio di vecchia data del nostro Club. Per motivi legati al luogo di domicilio, spesso partecipava a manifestazioni organizzate dalle sezioni d’Oltralpe. Ora è rientrato a Bellinzona, dove speriamo di poter ammirare la sua bellissima Mercedes dal vivo.

“La mia passione per le veterane ebbe origine nel febbraio 1963 presso la scuola reclute
nelle truppe motorizzate a Thun, dove mi fu assegnata una moto Condor A580 del ’51 (di cui
conservo un esemplare) e poi una Jeep Willys del ’48, fino alla fine della Scuola allo scoccare
dei miei 20 anni. Subito dopo ebbi l’occasione di acquistare un VW Brezel del ’51 e poi altre
vetture più o meno attempate, fin che scorsi una vecchia Mercedes nera parcheggiata presso
un garage Volvo a Frick (AG). Al telefono il garagista mi disse che la Mercedes era di un
cliente che aveva acquistato una Volvo, e mi mise gentilmente in contatto. E fu così che mi
portai a casa quella che sarebbe diventata un pezzo di storia: mia e della Mercedes. L’amico
Piergiorgio Nessi – già membro della commissione tecnica SMVC – mi diede il miglior
consiglio: restaurarla alla perfezione con pezzi originali. Finito il restauro e collaudata la
vettura mandai una foto al precedente proprietario che mi ringraziò incredulo del risultato, e
mi augurò tante soddisfazioni con il nuovo gioiello. Ancora oggi sono molto orgoglioso di aver
salvato questa preziosa testimonianza: la Mercedes Benz 170 S del 1951.“

Storia & Tecnica
Erano gli anni antecedenti la seconda guerra mondiale, quando alla Fiera di Berlino del 1936 fu presentato il modello W136, nome commerciale Mercedes Benz 170 V: la lettera V stava ad indicare la posizione anteriore del motore (vorn) a differenza dei modelli H (heck, con motore posteriore simili al VW Maggiolino) prodotti fino al ’39. La linea aveva perso le forme verticali dei precedenti modelli V a favore di un muso più slanciato con calandra e parabrezza inclinati. Non era un’auto di lusso, ma si adattava perfettamente ai gusti di quel periodo, e il successo non si fece attendere. Fu declinata in moltissime versioni e varianti di carrozzeria e utilizzata per scopi civili, militari e commerciali nelle versioni Limousine, Cabriolet, Pick-up e Furgone, per una produzione totale di oltre 230’000 esemplari. Fu l’unico modello ad essere
riproposto anche dopo la fine del conflitto e prodotto fino al 1953, anno in cui venne lanciata la più moderna 180 con carrozzeria Ponton. La nostra vettura è la versione più lussuosa 170 S (Sonderklasse) proposta dal 1949 al ’51 con telaio incrociato a profili ovali, carreggiate e freni maggiorati così come il bagagliaio. Il motore 1767 cm3 a valvole laterali era un’evoluzione del precedente 1.6, con 52 CV e velocità massima di 122 km/h. La vettura è stata restaurata allo stato originale e così conservata, con freni idraulici a tamburo e pneumatici diagonali, nonché la radio Becker AR 5065/170S montata nella sede originale, pesante quasi 8 kg!

© SMVC 2021 Marco Bernasconi

 

 

02.2021 – SMVC TI, Due vite a tutta birra

„Nel giugno del 1939 ANNEMARIE SCHWARZENBACH ed ELLA MAILLART partono a bordo di una Ford Roadster
Deluxe 18 cavalli dalla Svizzera verso l’Afghanistan. Le due donne non si conoscono molto, entrambe però vedono in
questo viaggio la possibilità di entrare in contatto con un mondo diverso, non troppo contaminato dalle logiche occidentali
del progresso e del profitto“

Scarica PDF

01.2021 – SMVC TI, VEICOLI ELETTRICI & IBRIDI: UN PO’DI CHIAREZZA

IL TEMA è di grande attualità, e suscita emozioni e reazioni contrastanti, soprattutto tra gli appassionati di Oldtimer. Apparentemente questi si dividono tra chi ritiene insostituibile il veicolo tradizionale e chi lo considera ormai una testimonianza del passato. Ognuno ha le proprie motivazioni, che sono quelle che tengono unito il nostro Club. Taluni considerano i veicoli elettrici (o altre tecnologie) come un tabù, altri hanno un approccio soft senza troppi entusiasmi. Poi ci sono quelli che già guidano questi mezzi e non intendono più farne a meno. Spesso il pensiero va al prezzo del veicolo, apparentemente superiore a quello di un mezzo tradizionale. Senza dubbio c’è molta disinformazione.

Scarica PDF

 

01.2021 – SMVC TI, Porsche 914-6 GT

914-6 GT – 1970 …“icona fin dalla nascita“…

Scarica PDF

GIANFRANCO CHRISTEN classe 1944, attento e competente socio SMVC Ticino dal 2010, maestro meccanico in pensione,
già capo della commissione d’esami e tuttora membro della Commissione federale per meccanici diagnostici, è un vero
intenditore: negli anni ’60 fu impiegato nella fabbrica Porsche a Stoccarda dapprima nel reparto riparazioni poi nel
reparto corse per la clientela. La sua vettura è un modello speciale da lui modificato e omologato con componenti
originali della Casa, che aveva prodotto questa serie in pochissimi esemplari per le competizioni.

„Già in età scolastica ero sempre alla ricerca di documentazione, modellini e tutto ciò che
riguardava la Casa di Stoccarda, della quale seguivo trepidante l’evoluzione. Nel 1970 realizzai il
mio sogno con l’acquisto di una VW-Porsche 1.7 da 80 CV: a quel tempo una vera novità. Ma
l’idea fissa era di possedere una vettura interamente Porsche, ed ero impaziente per l’uscita sul
mercato del modello 6 cilindri (frazionamento allora poco diffuso); dopo pazienti ricerche per
conto di un amico, trovai a Berna la vettura con ca. 16’000 km. Scoprii poi che la vettura era stata
importata nel 1970 in versione di serie (110 CV) ed esposta al Salone di Ginevra presso lo stand
Porsche.

Conoscendo l’amico sapevo bene che avrebbe rinunciato molto presto, per cui stabilimmo un patto: il mio aiuto nella
ricerca e nei consigli in cambio della cessione al sottoscritto al momento della separazione. E così fu: nel giugno 1972
acquistai la vettura con 19’000 km, e nel ’73 la trasformai nel modello GT con pezzi originali e omologazione di fabbrica.“

L’OBLIO. „Dopo un decennio di soddisfazioni, nel 1984 al rientro da una gara a Le Castellet con il Porsche Club Ticino (di
cui sono membro fondatore) inspiegabilmente misi l’auto su 4 cavalletti e lì rimase 20 anni, fino al 2004 quando mia
moglie e mia figlia mi convinsero a rimetterla in funzione. Ed è così che decisi – dopo 34 anni dalla prima entrata in
circolazione – di restaurarla completamente.“ Nei 4 anni successivi la vettura fu smontata in ogni minimo dettaglio:
carrozzeria, motore, cambio, sospensioni, sterzo, freni ecc. furono revisionati sotto la guida del maestro meccanico di
casa Porsche. La macchina doveva diventare come piace a lui, cioè perfetta. Naturalmente omologata FIVA. Da allora
Gianfranco viaggia regolarmente con la sua 914-6 GT per uscite con amici e di Club. A fine stagione pulizia totale, telaio e
motore, serbatoio pieno, finestrini leggermente aperti e aumento della pressione pneumatici: con un avviamento mensile
la macchina è pronta per la primavera successiva.

Storia & Tecnica
La carrozzeria Targa bassa e anticonvenzionale è quella della Volkswagen-Porsche ideata a metà degli anni ’60 per
sostituire l’altrettanto originale VW Karmann Ghia, già declinata nelle versioni 14 (sigla Typ1 Maggiolino, variante 4) e 34;
dal canto suo Porsche era interessata a sostituire la 912 con un modello relativamente economico. La sigla 914 si
potrebbe così interpretare come acronimo della 912 variante 4. Le due Case si accordarono per costruire una vettura che
potesse accogliere sia una meccanica VW che una Porsche; quest’ultima si incaricò di progettare telaio e sospensioni,
mentre la carrozzeria fu disegnata e poi assemblata da Karmann. Il posizionamento di mercato non proprio univoco
indusse il pubblico a qualche ironia, da cui il soprannome „Volks-Porsche“ (Porsche popolare); malgrado ciò la produzione
totale del modello in tutte le versioni e motorizzazioni superò le 118’000 unità, di cui oltre 70% esportati negli Stati Uniti. Su
alcuni esemplari furono montati motori più potenti – addirittura un 8 cilindri boxer – poi abbandonati per non entrare in
concorrenza con la 911. Il modello di questa pagina dispone del motore centrale 1991 cm3 6 cilindri boxer da 160 CV
potenziato grazie a componenti della 911S, cambio a 5 marce, carreggiata e carrozzeria allargate, freni a disco ventilati,
stabilizzatore posteriore, roll-bar interno e cerchi Fuchs con pneumatici Pirelli CN36, quelli posteriori maggiorati.
GIANFRANCO CHRISTEN classe 1944, attento e competente socio SMVC Ticino dal 2010, maestro meccanico in pensione,
già capo della commissione d’esami e tuttora membro della Commissione federale per meccanici diagnostici, è un vero
intenditore: negli anni ’60 fu impiegato nella fabbrica Porsche a Stoccarda dapprima nel reparto riparazioni poi nel
reparto corse per la clientela. La sua vettura è un modello speciale da lui modificato e omologato con componenti
originali della Casa, che aveva prodotto questa serie in pochissimi esemplari per le competizioni.
914-6 GT – 1970 …“icona fin dalla nascita“…
Conoscendo l’amico sapevo bene che avrebbe rinunciato molto presto, per cui stabilimmo un patto: il mio aiuto nella
ricerca e nei consigli in cambio della cessione al sottoscritto al momento della separazione. E così fu: nel giugno 1972
acquistai la vettura con 19’000 km, e nel ’73 la trasformai nel modello GT con pezzi originali e omologazione di fabbrica.“

NEL CLUB. „E‘ piacevole trovare persone con cui condividere la passione e viaggiare con vetture d’altri tempi. Oltre SMVC
sono membro del Club 914 Schweiz, con il quale partecipo a raduni internazionali, con molte vetture provenienti da Paesi
lontani (annualmente ca. 110 – 160 vetture) in qualche caso addirittura dal Giappone.“

© SMVC 2021       Marco Bernasconi